Posso divorziare senza avvocato? Questa domanda è sulla bocca di molti e testimonia l’interesse di chi vorrebbe divorziare (o separarsi) senza bisogno di un legale. Il quesito dovrebbe porsi in un altro modo e con altri termini: è possibile separarsi in modo consensuale e non giudiziale? Se sì, quali passi occorre seguire? Per rispondere, dobbiamo mettere subito in chiaro che l’unica possibilità per divorziare consentendo la definitiva cessazione degli effetti civili del matrimonio (diverso è per gli obblighi derivanti dal matrimonio religioso che possono cessare esclusivamente con procedimento davanti alla Sacra Rota) senza avvocato è quella di recarsi in comune, davanti al Sindaco, o suo delegato, in qualità di Ufficiale di Stato civile (l. 162/2014).
Ciò, tuttavia, è ammesso solo e soltanto per coppie senza figli minori o incapaci, per coppie quindi con figli economicamente autosufficienti (figli cioè che non solo avranno più di 18 anni, ma che saranno anche in grado di mantenersi da soli). Altro requisito è che dagli accordi di divorzio non derivino patti di trasferimento patrimoniali (accordi di trasferimento della proprietà o di altri diritti da uno all’altro coniuge, per regolamentare definitivamente i rapporti economici).
Chi non soddisfa uno dei requisiti di cui sopra, potrà scegliere la strada della negoziazione assistita (dal 22 giugno 2022, in applicazione della Riforma Cartabia, anche le coppie di fatto potranno avvalersi di tale istituto al fine di regolamentare l’affidamento ed il mantenimento dei figli nati fuori dal matrimonio) oppure procedere con una separazione consensuale in tribunale; in entrambi i casi dovrà per forza avvalersi di un avvocato. Dal 1° marzo 2023, a seguito della riforma Cartabia, non è infatti più possibile presentare la domanda di separazione consensuale senza l’ausilio di un avvocato. Nei limiti di questo articolo, vorrei concentrarmi sul divorzio e su come sia possibile attuarlo attraverso una mediazione familiare riuscita.
Richiedi il primo incontro formativo gratuito e senza alcun impegno
LO SCENARIO DA CUI PUO’ EVOLVERE UNA SEPARAZIONE
Come ho scritto nell’introduzione di questo articolo, la sola possibilità di procedere con una separazione – e conseguentemente con un divorzio – senza ricorrere a un avvocato, consiste nel recarsi in comune e sottoscrivere l’accordo (perché appunto, ci deve essere totale accordo fra le parti) davanti al sindaco o a un suo rappresentante. Questo solo se non ci sono figli minorenni, né maggiorenni portatori di handicap o non economicamente autosufficienti, e ancora senza il trasferimento di diritti patrimoniali. In questo senso, l’ipotesi di rientrare in questa stretta cerchia è piuttosto remota, perché la maggior parte delle coppie si trova in una situazione che non permette di usufruire di questo percorso.
Torniamo quindi alla casistica più frequente, quella del divorzio consensuale o congiunto senza i requisiti per l’opzione in comune.
Ricordo che in caso di separazione consensuale, con l’emanazione della legge 6 maggio 2015, n. 55, il lasso di tempo, che deve intercorrere tra la separazione stessa ed il divorzio, è passato da 3 anni a 6 mesi (in caso di separazione giudiziale 1 anno). Il divorzio breve riguarda solamente i casi di separazione giudiziale o consensuale omologata. Di conseguenza, la mera separazione di fatto non avrà alcun valore nel conteggio dei termini per presentare domanda di divorzio.
Nella prospettiva della separazione consensuale, è importante capire e valorizzare il ruolo dell’avvocato nel momento in cui, a fronte di un percorso di mediazione familiare che mette tutti d’accordo, il risultato della mediazione familiare viene tradotto in un accordo di mediazione familiare; i mediandi potranno trasmettere l’accordo di MF ai loro legali, i quali potranno revisionare lo scritto che riflette quanto concordato dai mediandi nella forma, senza alterarne il contenuto concordato, salvo per quanto contrario alla legge. In altre parole, la collaborazione fra mediatrice/mediatore familiare da una parte e avvocato dall’altra, ciascuno operante nel rispetto delle proprie deontologie e nei limiti delle loro professioni, consente di separarsi e divorziare in maniera non giudiziale, con un investimento nel supporto legale (anche dal punto di vista economico) ridotto ai minimi termini.
Sempre più coppie scelgono questa strada, complice l’avvento della figura del mediatore familiare, un professionista emerso con forza negli ultimi anni e oggi diventato un punto di riferimento per molteplici esigenze. Grazie alla riforma Cartabia oggi anche la legge riconosce il mediatore familiare come un professionista (il Decreto Intermin. N. 151 del 27 ottobre 2023 è intitolato “Regolamento sulla disciplina professionale del mediatore familiare”) e valorizza la mediazione familiare come risorsa per la famiglia in separazione (si pensi anche solo al Dispositivo dell’art. 337 ter Codice Civile nella parte in cui si fa riferimento agli accordi consensuali di separazione valorizzandoli, in particolare se raggiunti in stanza di mediazione familiare: “Prende atto, se non contrari all’interesse dei figli, degli accordi intervenuti tra i genitori, in particolare qualora raggiunti all’esito di un percorso di mediazione familiare.”)
In che modo quindi un mediatore familiare può dare il suo contributo? Te lo spiego subito nel prossimo paragrafo.
IL RUOLO DEL MEDIATORE FAMILIARE NELLA SEPARAZIONE CONSENSUALE
Torniamo a questo punto alla domanda di partenza: posso divorziare senza avvocato? La risposta è positiva nella misura in cui l’avvocato, a seguito dell’intervento di un mediatore familiare, si limiterà a procedere con ricorso al Tribunale competente per l’omologazione dell’accordo di separazione consensuale. Che cosa fa dunque il mediatore familiare per favorire questo esito? Qui entra in gioco il lavoro condiviso (che coinvolge entrambi i genitori/ex partner), volontariamente scelto dai mediandi, nella riservatezza della stanza di mediazione familiare: è un lavoro in cui si promuovono dialogo, negoziazione, collaborazione, responsabilità genitoriale condivisa, in cui si valorizzano le risorse e capacità decisionali di ciascuno mediando, in cui si promuovono l’attenzione al rispetto dei figli nel loro diritto alla bi-genitorialità e la possibilità di attraversare il momento della relazione conflittuale in modo costruttivo e trasformativo.
È un percorso, quello della mediazione familiare, personalizzato di volta in volta sulla base delle richieste e necessità di ciascun sistema familiare. Che si svolga online o di persona, la mediazione familiare si sviluppa in una serie di incontri (da remoto o dal vivo) in cui il mediatore familiare, esperto nell’attraversare i conflitti e facilitatore della comunicazione, accompagna i mediandi in un processo di negoziazione e decisionale al fine di concordare i contenuti della separazione. Spesso si parte da posizioni e richieste delle parti anche molto divergenti per giungere, alla fine del percorso, a formulare un accordo preciso, definito, chiaro, soddisfacente, condiviso e duraturo. Utopia?
Niente affatto! Utopia è pensare di risolvere tutto velocemente senza chiedere aiuto o senza affidarsi ai professionisti giusti (mediatori familiari ed avvocati specializzati in diritto di famiglia). Per come è stato istituito il matrimonio in Italia, il divorzio può diventare un processo molto complicato e complesso, con un certo iter da seguire e rispettare ed è altrettanto delicato dal punto di vista dei costi emotivi e relazionali. Il mio consiglio spassionato, se ci sono ovviamente le condizioni per farlo, è quello di contattare in prima battuta un mediatore familiare, quantomeno per capire se è possibile andare in questa direzione (separazione/divorzio consensuale attraversando insieme al mediatore familiare la trasformazione della famiglia), oppure no.
Prenota il tuo 1° incontro formativo online o di persona a Lecco
Ricordo che la mediazione familiare è vietata nei casi di violenza familiare o di genere. Solitamente un bravo mediatore familiare lavora in sinergia con altri professionisti, tra cui proprio i legali della sua zona, ma anche psicologi, psicoterapeuti, consulenti e professionisti vari. Una rete che serve a sostenere e oliare il percorso di separazione e successivo divorzio consensuale, con tutte le problematiche annesse e connesse.
IL MIO SERVIZIO DI MEDIAZIONE FAMILIARE PER LE COPPIE
Nella mia attività di mediatrice familiare mi occupo continuamente di consulenza nella gestione dei conflitti, coordinazione genitoriale, mediazione familiare online, mediazione familiare in sede a Lecco, oltre a tutta una serie di attività complementari come la formazione (sulla gestione costruttiva dei conflitti, quella per diventare mediatori familiari professionisti ai sensi della N.T. UNI 11644 e del D. Intermin 151/2023 o come formazione continua e supervisione ad altri colleghi mediatori familiari) e i gruppi di confronto e di parola. Se stai valutando questo tipo di opzione o se cerchi aiuto per separarti in modo consensuale e non giudiziale, posso fornirti gli strumenti e l’assistenza di cui hai bisogno per realizzare i tuoi propositi in accordo con le tue tempistiche e la tua posizione geografica. Che cosa devi fare? Semplice: compila il modulo alla pagina Incontro informativo gratuito o inviami una richiesta all’indirizzo email info@paolamartinelli.com. Sono pronta per darti il mio supporto, contattami oggi stesso!
Richiedi un primo incontro gratuito
Puoi contattarmi al telefono oppure online compilando il modulo che troverai nella sezione dedicata di questo sito. L’incontro preliminare è gratuito e senza impegno, approfittane adesso.